Cataratta in convenzione a Palermo
La cataratta rappresenta la prima causa di cecità al mondo, ed è in continuo aumento nei paesi sviluppati in relazione all’incremento dell’età di sopravvivenza della popolazione.
La cataratta consiste nell’opacizzazione, totale o parziale, del cristallino. La sintomatologia riferita dal paziente è legata all’entità e alla localizzazione dell’opacità. Tra i sintomi lamentati ritroviamo una sensazione di annebbiamento e di progressiva perdita dell’acuità visiva, una riduzione della visione notturna ed una percezione dei colori meno vivida; è frequente anche la percezione di fonti luminose sdoppiate.
Va sottolineato e oltre all’opacamento del cristallino, il progredire della cataratta causa un progressivo aumento di volume della lente, con conseguente riduzione dell’angolo della camera anteriore; condizione che aumenta il rischio di glaucoma da chiusura d’angolo in individui predisposti.
Le diverse forme di cataratta possono essere classificate secondo vari principi: in base al grado di evoluzione, con crescente coinvolgimento dei differenti strati concentrici, distinguendo così forme immature in evoluzione, forme mature e ipermature, fino ad arrivare alle cataratte bianche, intumescenti e morgnane, o, più frequentemente, secondo criteri morfologici ed eziologici.
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Forme di Cataratta in base alla localizzazione dell’opacità
In base alla localizzazione dell’opacità, alla cataratta può essere distinta in:
– cataratta nucleare, data dalla sclerosi del nucleo del cristallino. È una forma molto comune ed è associata ad un progressivo calo del visus accompagnato spesso da miopizzazione, a causa di un progressivo aumento dell’indice di rifrazione del nucleo del cristallino. Nelle prime fasi solitamente non si ha una riduzione dell’acuità visiva ma con l’incremento dell’opacità si verifica un progressivo calo del visus. Altri sintomi possono essere la riduzione della sensibilità al contrasto con difficoltà visive in condizioni di scarsa illuminazione. Nelle prime fasi, alla valutazione alla lampada a fessura, la sclerosi nucleare è caratterizzata da un ingiallimento della lente ma con l’avanzare della cataratta il nucleo assume un colorito sempre più tendente al marrone e presentando una consistenza sempre più dura.
– cataratta corticale: data da opacità nella corticale anteriore, posteriore o equatoriale del cristallino. Anche questa è una forma molto comune di cataratta, che può presentarsi con opacità poco rilevanti dal punto di vista visivo. È associata ad una riduzione del visus nei casi in cui le opacità siano consistenti e localizzate a livello dell’asse ottico. Nell’esame alla lampada a fessura le opacità corticali più consistenti risulteranno biancastre.
– cataratta sottocapsulare: a sua volta distinta in anteriore, quando l’opacità è localizzata al di sotto della capsula anteriore del cristallino, e posteriore, quando la localizzazione dell’opacità è al livello della corteccia posteriore in corrispondenza della capsula. L’opacità sottocapsulare posteriore, spesso centrale all’esame, all’esame a lampada a fessura si vede come una placca biancastra. Questo tipo di cataratta causa un’importante riduzione del visus sia da lontano che da vicino e i pazienti riferiscono spesso importanti fenomeni di abbagliamento verso le fonti luminose con una marcata riduzione della sensibilità al contrasto.
Forme di Cataratta classificate in base all’eziologia
La cataratta può essere classificata in base all’eziologia in due principali famiglie: le forme acquisite e le forme congenite.
Le forme acquisite sono le più comuni ed esistono varie cause e fattori che ne predispongono lo sviluppo. Infatti, oltre alla forma senile, esistono varie forme secondarie: iatrogene (l’utilizzo di cortisonici, sia per via topica che sistemica, può essere causa di cataratta), legate a patologie sistemiche, traumatiche, da radiazioni o da patologie oculari.
La cataratta congenita è decisamente più rara ma rappresenta la prima causa di cecità infantile al mondo e nella maggior parte dei casi non è possibile identificarne la causa.
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Terapia della Cataratta
La terapia della cataratta è chirurgica e la facoemulsificazione, tecnica chirurgica mininvasiva, è attualmente il Gold standard. Tale tecnica ha rivoluzionato la chirurgia della cataratta riducendo notevolmente i tempi di riabilitazione post operatoria. La dimensione dell’incisione infatti è passata dai 6-7 mm a 2 mm circa riducendo il traumatismo a livello oculare rispetto alle tecniche chirurgiche precedenti di asportazione della cataratta rispettando così al massimo la naturale anatomia dell’occhio, anche grazie ad un’incisione a valvola, che nella maggior parte dei casi non richiede alcuna sutura.
Lo strumento utilizzato dal chirurgo per questo tipo di intervento è il facoemulsificatore. Questa macchina produce ultrasuoni ad altissima frequenza che sono distribuiti in una sonda con una punta di diametro inferiore a 2 mm. Le vibrazioni della punta della sonda provocano la frantumazione del nucleo catarattoso. Un sistema automatico di irrigazione ed aspirazione continua permette che il cristallino emulsificato venga poi aspirato dalla sonda stessa. Oggi si può utilizzare una sonda che ruota sul proprio asse creando un movimento torsionale oltre che in senso longitudinale anteroposteriore, permettendo una maggiore efficienza nella frammentazione del nucleo prima della sua aspirazione, con una minor emissione di calore per la rimozione dei frammenti
Una volta asportato il cristallino naturale catarattoso è necessario impiantare una lente intraoculare (IOL) nel sacco capsulare
La scelta della lente intraoculare da impiantare dipende dalle esigenze del paziente e dalle caratteristiche del suo occhio. Infatti abbiamo a disposizione diversi tipi di lenti:
- IOL monofocali: rappresentano ancora oggi la principale tipologia di lente impiantata. Sono IOL che consentono una buona qualità visiva e una buona sensibilità al contrasto.
- IOL toriche: rappresentano un’importante evoluzione del concetto di lente intraoculare. Questa lente si propone di migliorare il comfort visivo dei pazienti affetti da astigmatismo, anche elevato, in cui ci sia, non solo il desiderio di eliminare gli occhiali, ma anche quello di riacquistare una visione più naturale.
- IOL EDOF (Extended Depht Of Focus): rappresentano oggi la modalità più interessante per la correzione della presbiopia nei pazienti sottoposti a chirurgia della cataratta ed è fondamentale una precisa e corretta valutazione preoperatoria del paziente.
Autore Dott. Giuseppe Bongiovanni: medico-chirurgo specializzato in Oftalmologia regolarmente iscritto all’Ordine dei Medici di Palermo con il numero 15832 e alla S.I.S.O. (Società Italiana di Scienze Oftalmologiche). Durante il percorso di studi si è appassionato alla chirurgia refrattiva e alla microchirurgia del segmento anteriore dell’occhio effettuando diversi corsi e completando la sua formazione presso l’Humanitas Research Hospital di Rozzano, Milano, centro di riferimento nazionale e internazionale di chirurgia refrattiva.
